Ti racconto di un libro che ti cambierà la vita: Revolutionary Road di R. Yate.
- Isabella Pojavis
- 9 nov 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 11 nov 2020
Hai mai la avuto sensazione di essere in una vita da cui vorresti scappare, spezzare le catene per tornare libero?
È un po' di tempo che non scrivo sul blog, vi chiedo scusa. Ho cambiato paese, lavoro e vita e questo ha richiesto un po' di energie. Eppure quando ho avuto tra le mani Revolutionary Road mi sono detta che non potevo non condividere con voi le emozioni di questo romanzo. E, a dirvela tutta, spero che questo sia l'inizio di una nuova fase di scrittura per il blog.
Immagino che molti di voi abbiano visto il film (io non sapevo che esistesse quando l'ho letto, o meglio ascoltato), ma andiamo con calma.
Come sapete sto seguendo un book club qui a Vilnius. Ci vediamo (ormai su Zoom in realtà) una volta al mese e commentiamo un libro che abbiamo scelto durante l'incontro precedente. Ognuna di noi (siamo tutte donne) propone due o tre libri che vorrebbe leggere, e poi si vota o si estrae a sorte il libro da leggere. Quando ho letto il titolo di Revolutionary Road, non avevo idea di che cosa stessimo parlando.
La breve descrizione che avevo trovato, perché cerco sempre di leggere il meno possibile prima di iniziare una storia per non farmi influenzare troppo, raccontava di un'America degli anni cinquanta e di una storia d'amore.
Ci ho messo tempo a trovare il libro per poterlo leggere. Le uniche due librerie qui a Vilnius che vendono libri in inglese non avevano questo titolo, e avrebbero potuto ordinarlo ma con un ritardo di vari giorni. Anche Amazon mi ha dato tempi lunghi di spedizione, e quindi mi sono decisa, anche se non mi piace lo confesso, a comprarlo in versione ebook. Peccato però che nel momento in cui ho fatto click non mi sia accorta che stavo comprando una versione audio libro.
Vi è mai capitato?
Per qualche momento sono rimasta a dir poco perplessa perché non trovavo le pagine ma solo un tasto play. Poi mi sono disperata perché non ero abituata a qualcuno che leggesse per me; ma in fine mi si è aperto un mondo.
È proprio vero che quello che non consociamo a volte ci crea delle paura immotivate.
Ho scoperto, ad esempio, che con un audio libro è possibile ascoltarlo nei momenti più impensati: andando e tornando da lavoro, facendo la lavatrice e la lavastoviglie, o in giro per le vetrine in centro. Ovviamente, anche prima di andare a dormire e appena svegli ancora nel letto, quel dolce suono è in grado di accompagnare i nostri sogni e immagini.
Insomma, come avrete capito me ne sono innamorata. Sarà stata la voce, dolce ma decisa, di Adriano Giannini, o sarà stata la novità e il fatto che questa storia mi sia piaciuta come poche negli ultimi mesi. Sta di fatto che alle ultime pagine (se così si possono chiamare su un file audio) avevo paura che finissero troppo in fretta.
Solo una nota in più, visto che ve ne ho parlato, sugli audio libri. L'unico inconveniente che mi è capitato e stato che il play sia partito da solo sul telefono quando era in borsa, e che io ovviamente non avevo idea del dove fossi. Per ritrovare il punto in cui mi ero pfermata ci ho messo un bel po' di tempo.
Vi è mai capitato?
Ma tornando ad April e Frank (i due protagonisti), la storia racconta una realtà ancora estremamente attuale, a mio avviso, di una classe medio borghese, bloccata o meglio incastrata in un modello socio economico che gli sta stretto, e con il sogno di essere rivoluzionaria.
I due, marito e moglie e con due figli, assaporano il sogno di lasciare tutto e ripartire da qualche altra parte: uscire dagli schemi ufficio, bella casa e vacanze, e vivere in modo libero.
Non voglio raccontarvi di più perché altrimenti vi svelerei il finale, ma ho trovato che l'autore abbia avuto diversi colpi di genio nella storia, a partire dalla scelta del titolo, che mi piace moltissimo, fino al personaggio del paziente psichiatrico che è in realtà il più saggio di tutti gli altri.
Ti riporto un estratto:
"Perché forse ci vuole una certa dose di coraggio per rendersi conto del vuoto, ma ne occorre un bel po' di più per scorgere la disperazione. E secondo me, una volta che si scorge la disperazione, non resta altro da fare che tagliare la corda."
Una storia veloce e intensa, che inizia con un momento di insuccesso e finisce...insomma, una storia dalle emozioni forti che porta a riflettere sul concetto di famiglia, di vita, di lavoro e di libertà. non aspettarti una storia tutta di colori pastello.
Scritto in modo delicato ma realistico, Yate riesce con le sue parole a mostrare uno spaccato così vero della realtà da fare quasi paura.
Ancora ho il fiato corto se ripenso alla storia, ancora sento di esserci dentro e di non riuscire a lasciarla andare. Ancora devo metabilizzarla del tutto, ma sono sicura che sia uno di quei libri che non dimenticherò.
E tu? Lo hai letto?
Hai mai avuto la sensazione di essere in una vita da cui vorresti scappare, spezzarne le catene per tornare libero?
Aspetto i tuoi commenti.
A presto
Isabella
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