top of page

Recensione di La noche al revés di Zoé Valdés

Per non perdermi.

Per non pensare, in questi due giorni mi sono dedicata alla lettura, e per distrarmi meglio, ho scelto un libro di una di quelle che al momento è tra le mie autrici preferite Zoé Valdés.


Ieri ho pubblicato il mio nuovo romanzo"La danza dei pinguini" e non so se lo sapete ma quando si pubblica un’opera, la prima reazione dell’autore/autrice, è una depressione post-parto. Detto cosí sembrerà stupido e forse anche esagerato, ma giuro che non lo è. Immaginate di aver portato “in grembo” un progetto per alcuni mesi (tipo nove) e di avergli dato la luce con tutti i dubbi, le incertezze e le paure che può scaturire il mostrare qualcosa che prima era dentro e adesso è fuori.

A differenza di un parto non c’è dolore, questo devo dirlo e ammettere che faccia un’enorme differenza, ma a parte questo, ci si trova poi con qualcosa tra le mani che già non ci appartiene più, soli, nel silenzio, con aspettative irraggiungibili e un senso di vuoto, di confusione.

In ordine, stamattina dovevo inviare un libro a una blogger che mi ha chiesto di leggerlo per scrivere una recensione (sono uscita di casa senza l’indirizzo a cui inviarlo); portare le bimbe al lago (ho dimenticato i costumi e hanno fatto il bagno con gli slip); correggere tre capitoli di un romanzo a cui sto lavorando da tempo (non ne ho riletto nemmeno uno) e così via, con Andrius che continuava a ripetermi “sei qui?”

Ma la risposta ovviamente era no, anche se non saprei dirvi dove fossi, in quel punto dello spazio-tempo. Persa, come quando ci si trova su una strada senza avere idea di come ci si sia arrivati.

E quindi, in una situazione tragicomica come questa, mi son aggrappata alle parole di Zoé. Non so se è il terzo o quarto libro che leggo di questa autrice e non so se vi ho già parlato di lei.

È una scrittrice contemporanea, cubana ma che al momento vive in Francia, scappata immagino da un regime che critica costantemente nelle sue storie, tutte ambientate sulla meravigliosa isola dei Caraibi che le ha dato la luce.

Sarà che mi affascina scoprire i retroscena di una storia politica, vedere la realtà su una popolazione, sentire la semplicità dei pensieri e dei modi in cui lei la racconta.


Sono stata a Cuba nel 2006 o 2007 non ricordo bene. Una vacanza di quelle turistiche e organizzate che non ho bene idea del perché abbia fatto in quel modo. Ricordo solo che per scappare dall’hotel, affittammo un’auto e ce ne andammo all’Havana. Ero affascinata e incuriosita, alla ricerca di qualcosa che all'epoca però non ero preparata a incontrare. Ricordo solo di essermi fermata varie volte a parlare con dei ragazzi locali, facevo domande, cercavo di capire quello che Zoé, in maniera romanzata, racconta tra le sue pagine.

Non porto solo l’acqua cristallina e calda tra i ricordi, ma una sensazione di gioia mista a tristezza, di felicità rinchiusa in un’incubo…amore e odio. Gli sguardi erano quello che penetravano.

Sarà che amo le dualità, gli estremi, il potere delle bugie e delle illusioni unite alla forza della verità.


La noche al revés (non trovo il titolo in italiano) contiene due racconti, uno in cui si scappa e uno in cui si torna. Si torna per l’amore, per la famiglia; si scappa per la libertà. Il tutto in un velo nostalgico, malinconico, povero e violento allo stesso tempo. L’autrice è schietta, non fa giri di parole, non ha vergogne e non ha paure nel raccontare le sue versioni dei fatti. E per una volta mi piacerebbe avere la stessa forza. Nei suoi libri, non ha importanza la veridicità, la condivisione o meno del punto di vista; conta solo il trasporto, l’immagine di un mondo lontano ma che ci presenta meglio quello in cui viviamo.


Vi lascio con l’incipit tradotto da me (non me ne voglia l'autrice).


“Avanzai senza guardarmi indietro. Feci la fila e finalmente consegnai il mio biglietto e il passaporto al giovane soldato che lo prese tra le mani con aria dubbiosa. Controllò il documento di viaggio in diverse occasioni, girandolo una e un’altra volta. Lo stesso fece con il biglietto.”


Un abbraccio a tutti gli scrittori, artisti e musicisti che hanno appena terminato una loro opera, vi sono vicina, non siete soli. Andate avanti.


A presto amici.


Isabella

Comments


bottom of page