È giovedì e sono pronta per una nuova avventura.
- Isabella Pojavis
- 28 mag 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Fine e inizio si assomigliano, non vi sembra?
Se vedeste il verde degli alberi, fuori dalla finestra della casa dei nonni, restereste anche voi senza parole.
Il sole, mentre sono qui a raccontarvi di me, gli dona una luminosità incredibile.
Ieri, seduta in riva al lago, notavo come gli alberi abbiamo così tante tonalità di verde. Sì, voi probabilmente lo avevate già notato da anni, ma io mi sono sorpresa nel vedere come il colore di uno stesso albero sia perfettamente identico, ma come non ci siano due alberi con lo stesso colore (parlo di specie differenti).
Si vede che non sono una buona osservatrice, non lo sono mai stata, e dire che ho anche fatto un’esame di botanica.
Probabilmente, persa tra i pensieri che occupano la mia mente per la maggior parte del tempo, a volte mi sorprendo nel riscoprire la magia di quello che mi circonda. Perché il verde, fino a ieri, mi era sempre sembrato verde, con sfumature certo, ma non così tante e adesso ho la sensazione che il verde sia diventato più verde del solito (ed è anche il mio colore preferito).
È come se la natura volesse ricordarmi come tutto esista già da prima e come continuerà anche dopo.
Questa settimana è stata di questo tipo, tra passeggiate e giri in bicicletta: poche parole e molte immagini. Probabilmente era il mio modo di salutare questo piccolo pezzo di mondo all' esterno, prima di tornare alla vita di città, quella dettata dalle vetrine dei negozi e da parcheggi introvabili.
Abbiamo trovato casa, e si trova proprio dietro alla biblioteca centrale, quindi non potevamo dire di no. Speriamo solo che non ci siano problemi idraulici come nell’ultima. È luminosa e spaziosa, minimalista, infatti quasi non c’è la cucina, ma alla fine a che cosa serve? :)
Non so ancora quale sarà il mio angolo, quello in cui rifugiarmi nei momenti di silenzio; né quello dove mettere la mia macchina da cucire, visto che mi sono appassionata nel cucire cose completamente inutili utilizzando materiale riciclato. Non pensiate che le faccia bene, perché così non è, ma mi diverto, mi concentro e mi rilasso e mi sembra più che sufficiente.
Domani, quindi, dovremo capire come strutturare i vari spazi: le bimbe sono già emozionante all’idea di dover sistemare i loro giochi e anch'io sono emozionata per questo cambiamento.
Poi, tra due settimane o forse tre, ormai è deciso per cui posso dirvelo, partiremo per il cammino lituano.
Quattro settimane a piedi, attraversando la Lituania da nord a sud. I confini del paese sono ancora chiusi (o quasi perché in Estonia e Lettonia si può andare); i casi sono ormai tra i due o tre al giorno; e il paese ha deciso di allungare la quarantena, ma con regole molto blande. Si può andare in giro senza mascherina, ma bisogna metterla quando si entra in locali pubblici. Quindi la nostra idea è di fare campeggio per la maggior parte del tempo, in modo da evitare di entrare e uscire da alberghi. Partiremo tutti e quattro per 500 km. Tempo previsto 30 giorni, ma vedremo se riusciremo a superare la prima settimana a piedi con due bambine. Non so se sapete che ho incontrato mio marito, esattamente dieci anni fa, sul cammino di Santiago. Ancora ringrazio la mia amica Cristina che mi convinse all'epoca a partire da sola per questo pellegrinaggio.
Non siamo spinti da motivi religiosi, quello che vorremmo è raccontare alle nostre figlie la nostra storia, fargliela vivere in piccola parte, e abituarle alla meraviglia dello stare con sé stessi, dell’ascoltarsi, del guardasi intorno. Per noi è un anniversario importante e ci tenevamo a festeggiarlo in famiglia.
La tenda è pronta, così come i sacchi a pelo. Gli zaini sono preparati perchè abbiamo un peso limitato (di solito massimo il 10% del peso corporeo), e visto che le bambine non porteranno niente, ci siamo distribuiti tutto tra il mio zaino piccolo e quello gigante di Andrius. Se riuscissi, mi piacerebbe scrivere una storia di quest’esperienza, far conoscere il paese e le sue tradizioni man mano che le scoprirò anch’io. Ma camminare e poi fermarsi a scrivere ogni sera… non so se sarà davvero possibile. Chi lo sa! Io porterò dietro un taccuino, il computer peserebbe troppo, e magari pubblicherò poi il libro scritto direttamente a mano, mi sembra sia un’immagine affascinante…va bene, sto delirando, scusate.
Intanto, come avrete capito, abbiamo due settimane intense, tra organizzazione della nuova casa prima di andare via, e la preparazione al cammino. Mancano ancora le scarpe delle bimbe e gli impermeabili (in caso di pioggia). Stamattina infatti ha piovuto e ha fatto più freddo dei giorni precedenti; mi domando se il tempo sarà clemente con noi. Se avete consigli o obiezioni fatele adesso, non ce le dite quando siamo già partiti, mi raccomando :)
La cosa buffa è che abbiamo parlato di questo cammino mesi prima del virus, era un progetto per i nostri dieci anni, e sono felice che alla fine sembra che sarà possibile farlo, nonostante il virus intendo. Per mesi pensavamo di doverlo annullare, e invece sembrerebbe di no. Vediamo un po'
E voi? Riuscirete a organizzare una qualche pseudo-vacanza? Un qualche momento di distrazione da questa situazione che ci circonda? Avete qualche idea simile? So che la situazione è ancora complessa in molte regioni in Italia e che basta un niente perché peggiori anche dove sembra andar meglio; quindi noi, in queste due settimane, terremo le news sotto controllo per vedere se il progetto possa andare avanti.
Intanto ci prepariamo, e da domani…Vilnius.
Un abbraccio
Isabella Pojavis
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