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È giovedì e vi presento Max.

Stavolta non ero preparata!


Mi hanno detto che è passata un’altra settimana. Dicono che in una settimana ci siano sette giorni. Io ho risposto che non è possibile, che dobbiamo averne saltato qualcuno questa volta, ma non mi hanno ascoltato.


Sarà stata la febbre di Amelie, salita in modo vertiginoso in una notte, a farmi dimenticare il tempo. In un momento di agitazione da virus, devo ammettere che vedere il termometro salire non ha lo stesso effetto di prima, come se d’improvviso tutte le altre malattie non esistessero più.

Alla fine, aveva preso un'insolazione, in Lituania!

Io dico, non è successo in Spagna dove si arrivava a 40 gradi, ma lo prendiamo in Lituania, dove la massima non so nemmeno quale sia.

A parte gli scherzi, si vede che avevo sottovalutato il caldo dei paesi del Nord: non fatelo!

Un pomeriggio al parco e febbre alta per una notte e sudate pazzesche.

Quindi non era il virus, o almeno non credo, ma il pensiero de “lo avrà preso, ce l’avremo anche noi, a chi lo avremo passato, e così via” non ha rilassato ve l'assicuro.


Ma il tempo, in questi giorno, non è volato via solo per la febbre di mia figlia, ma anche per Max.

E voi direte: chi è Max?

Il nuovo arrivato in famiglia!

Due settimane di gattino nero, senza mamma, allattato giorno e notte (non ve l’ho detto l’altra volta perchè non ero sicura che ce la facaesse, ma adesso sta una bomba), e che dorme solo sulla pancia di qualcuno.

Come tutti i gattini, dorme moltissimo, quindi non posso lamentarmi, ma sono gli spostamenti a risultare difficili. Nessuno vuole svegliarlo, e quindi si resta seduti finché non è lui a dare dei segni di vita…Possono passare ore!

Ha un bel carattere (ha due settimane, a due mesi ne riparliamo), è coccolone e ama il caldo rovente, tanto che a volte ho paura di bollirlo, raggomitolato in qualche plaid di lana sotto al sole; ma invece no, sembra proprio che gli piaccia.


Non era proprio prevista come adozione, ma ormai è qui. L’unica che ancora non lo conosce è Chanel (la nostra gatta di 14 anni), che è ancora a casa dei nonni. Andiamo a prenderla tra dieci giorni e vedremo che cosa ne pensa. Secondo me ci manda a quel paese; era così felice della sua vecchiaia tranquilla, e invece…Magari dovrei scriverci un racconto: La gatta che voleva invecchiare da sola. Secondo me un best seller.

Che ne dite?

A parte questo, questa settimana ho continuato a studiare il mio libro sulle emozioni nei romanzi, come dare vita ai personaggi e robe di questo tipo, ma sono arrivata alla conclusione che sia uno studio deprimente. Ogni volta che leggo qualcosa, penso a come sia orribile quello che ho scritto…sarà normale? Un po’ come fare la ricerca per un lavoro e leggere pagine e pagine di offerte di cui non si capisce nemmeno che figura stiano cercando… Avete presente? Deprimente! Non fatelo, meglio restare disoccupati ma felici…o no?


In fine vi do un’anteprima: tra poche settimane (non ho idea di quando precisamente ma vi aggiornerò), uscirà la versione in italiano del racconto scritto dalle mie figlie “Differente. Avete visto un drago?” Adele Corrado, sta lavorando alla copertina, e magari non vuole che vi mostri un'anteprima, ma…che ve ne pare?



Tra poco cercherò qualche giovane lettore volontario, se qualcuno vuole candidarsi che lo dica.

Ah dimenticavo! Avevo proposto un questionario in questi giorni sulle mie reti sociali. Hanno riposto ancora in pochi, ma le risposte sono state molto interessanti.

Vi riporto il link perchè si può compilare ancora per un paio di giorni. Ci vogliono solo due minuti. Se vi va di darmi una mano, cliccate qui

…poi vi racconterò i risultati la settimana prossima.

GRAZIE MILLE!


E a voi? Come è andata la settimana?


A presto

Isabella Pojavis








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