Diventiamo.
- Isabella Pojavis
- 13 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Stasera mi viene in mente l’estate, una spiaggia bianca e assolata, con l’acqua di mare tiepida e un vento lieve che rinfrescare la pelle. Mi viene in mente l’odore della crema da sole, la sabbia che si intrufola nel costume e il fiato corto mentre nuoto. Mi viene in mente una pausa dai ritmi, l’assenza di ritmo.
Eppure, perdendomi in questa immagine non mi ritrovo, come se mi fossi persa sul bagnasciuga.
Quello che mi fa riflettere pero non è il luogo, ma l’idea di vacanza, che sento di aver perso nel tempo, smarrito: una scritta dopo le onde.
Lavoro da casa, scrivo, ma creo talmente tanto nella mia testa, prima che con i tasti, che non riesco a comprendere dove inizi la realtà e finisca la fantasia. Mi trasformo nei miei personaggi, li sento ridere e soffrire, impazzire, cambiare, scegliere, perdere. Quindi vacanza non è piu gusto di pausa, perche loro sono lì anche loro, tra i pensieri. Mi inseguono, e quando dormono tranquilli sotto il sole, sono i personaggi reali, le persone che mi circondano, a gridare e chiedere che li porti con me nel mondo della fantasia.
Come si fa a non raccontare dell’uomo con la sciarpa sotto al sole, del passeggino trainato con sudore, dei termos pieni, dei castelli distrutti, mai finiti. Sempre ne manca un pezzo, uno spazio infinitesimale, quello che servirebbe a formare la perfezione. Quella che non esiste e che molti inseguono, me compresa, ma che non esiste.
Quindi mi rivedo di nuovo passeggiare sul lungomare con i piedi bagnati in compagnia del mio lavoro, dei tentativi e degli errori, delle strade in salita e in discesa. E la vacanza si trasforma in vita e la vita in vacanza e non si distingue più il limite dell’una e quello dell’altra.
Compromessi.
Come mi piacerebbe gridare: scappate, trasformate la vostra vita in quella vacanza che aspettavate. Mi piacerebbe scuotere tutti delicatamente e chiedere: ma dove stiamo andando? Corriamo per comprare quello che qualcuno vende per far sì che questi possa comprare altre cose che qualcun altro gli vende e cosi via, in una catena infinita, fino ad arrivare a non avere nulla in un mondo di nessuno.
Diventiamo nessuno. Quando ci affanniamo per qualcosa in cui non crediamo. Diventiamo silenzio. Quando ripetiamo parole di altri e smettiamo di chiedere e di riflettere. Diventiamo vuoto. Quando dimentichiamo quello che vorremmo e quello che sappiamo di essere, di saper fare.
Utilizzare la pausa per riscoprirsi, mettersi alla prova, divertirsi, ridere, piangere.
Non c’è nessuna guerra che non sia verso noi stessi.
Non siamo immortali.
Diventiamo egoisti. Quando lo crediamo.
Diventiamo immaturi. Quando cerchiamo fuori dalla finestra quello che avevamo nella stanza.
Stasera sogno l’estate, quella che cerco di vivere ogni giorno.
Mi ricordo il profumo dell’acqua di mare, delle foglie degli alberi.
Domani è vacanza, forse non lo sapevi, ma domani è.
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