Perché partecipare SEMPRE a letture di poesie, racconti o a presentazione di libri.
- Isabella Pojavis
- 29 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
L'inaspettato si nasconde in luoghi ovvi.
Cari #gigli,
circa due anni fa, o forse tre, a Valencia, un'amica mi invitò alla lettura di alcuni racconti brevi e poesie scritti come conclusione di un corso di scrittura a cui partecipava da anni.
Arrivai all'evento puntuale e presi posto tra le poche persone presenti, in una stanza che assomigliava più a una sala d'attesa che a un luogo per recitare poesie (scoprì solo alla fine che si trattava effettivamente di uno studio psicologico, e che il corso di scrittura era tenuto da una psicologa del centro ed era finalizzato alla scoperta e alla comprensione di se stessi).
La mia amica era raggiante.
Ricordo il contagio emozionale provato nel sapere di far parte di quel piccolo evento.
Poi, le luci si spensero e iniziarono le letture.
La mia amica lesse per prima. Un racconto eccellente, divertente, inaspettato e profondo centrato sulla tematica dell'omosessualità. Sorrisi.
Dopo di lei, altre letture piacevoli, fino ad arrivare a qualcosa che non avrei saputo prevedere.
Quando Rita, una donna che non avevo mai visto prima, iniziò a leggere il suo racconto e poi lo terminò, avevo le guance rigate. Le lacrime erano arrivate senza preavviso e le emozioni dirette al cuore.
Non mi ero mai sentita così, non avevo mai provato un'emozione tanto intensa per la lettura di qualcosa scritto e letto in un contesto considerato "amatoriale".
Ero stupefatta. Ma sentivo questa necessità di comunicare a questa donna quest'emozione che avevo provato, di ringraziarla per quel momento magico che avevo vissuto; ma come avvicinarmi a una perfetta sconosciuta?
Il caso vuole che, quando si desidera qualcosa in modo profondo, lo si raggiunge sempre. Quando tutti ebbero terminato le letture, infatti, l'insegnate passò a tutti i partecipanti dei fogli e delle penne e ci chiese di scrivere in modo spontaneo le emozioni provate.
Scrissi una lettera.
Un ringraziamento a Rita per avermi ricordato la magia delle parole ma soprattuto a quella degli incontri.
Quando tutti ebbero terminato di scrivere, l'insegnante ci chiese se avessimo voglia di leggere quello che avevamo lasciato sul foglio. Mi alzai, guardai Rita e lessi per lei quello che avevo scritto, si commosse. Terminato l'evento mi raggiunse, iniziammo a parlare, a presentarci e ci mettemmo a ridere nello scoprire che avessimo lo stesso modello di borsa.
Scambiammo i contatti e poi lei venne a una mia presentazione de "Il giglio dai capelli rossi", durante la quale non pianse ma sorrise molto. Da quel momento, è diventata per me amica, madre, sorella, zia e tutto quello che può venire in mente. Una persona dal cuore d'oro, disponibile e attenta, che so non perderò nemmeno a distanza di kilometri.
Ma perché vi racconto questo?
Le parole raccontano, toccano e cambiano. Le emozioni trasmesse ci pervadono e si impossessano di noi.
Se amate, come me, i libri e la lettura, partecipare a eventi come questo, piccole riunioni, incontri in libreria, vi apriranno sempre le porte verso nuove connessioni, nuove emozioni.
E la vita che altro è, se non un lungo grande incontro con se stessi e con gli altri?
Ed è proprio qui, intorno a noi.
Non bisogna mai andare troppo lontano per trovarla.
E a voi, miei cari #gigli, è mai capitata una cosa del genere?
Aspetto di leggere le vostre esperienze.
A presto
Isabella
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