Recensione de “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald
- Isabella Pojavis
- 25 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Leggere i classici?
Boh! Questa è la risposta di oggi.
Ho finito di leggere questo libro da due giorni, e da due giorni sto pensando a che cosa questa storia mi abbia trasmesso, ma ancora non l’ho capito.
Una storia d’amore, in un contesto aristocratico e di lusso sfrenato; contesto che un misterioso personaggio, di nome Gatsby, cerca di raggiungere per arrivare al cuore della sua amata Daisy. Gatsby è nato povero, ma riesce a creare una fortuna economica e una vita sociale attorno a lui organizzando ogni notte festini nel suo "palazzo", ma questo non sembra essere abbastanza per arrivare al cuore di lei.
Una serie di immagini poco stimolanti. Sullo sfondo una guerra, il ritorno dal campo di battaglia del nostro protagonista e la voglia di ricreare una vita, e un piccolo impero, con lo scopo di rivivere un grande amore giovanile. Daisy però è cresciuta in un modo lontano da quello di Gatsby, è sposata con un uomo ricchissimo, che la tradisce, e ha avuto una bambina. Figlia di buona famiglia e abituata al lusso, viene sfiorata dal dubbio di una relazione con Gatsby solo per un breve periodo, vedendo il successo che ha raggiunto, ma non è abbastanza.
Ho trovato poco anche nella voce narrante, del cugino di lei che poi diventa amico di Gatsby: nessuna valutazione o presa di posizione se non alla fine, quando aiuta in qualche modo l'amico.
Tradimenti e assenza di semplicità e sincerità. Senza dubbio il ritratto di una realtà, ma che onestamente non mi ha particolarmente arricchito: uno spaccato degli anni venti con le sue differenze sociali e un concetto economico in qualche modo ridicolo. Per una volta, trovo che questo classico sia poco attuale, e poco arricchente. Immagino che molti non saranno d'accordo, ma per me racconta un mondo senza senso, in cui i soldi creano l'illusione e, anche se alla fine, i soldi stessi non risolvono nulla, come l'autore vuole raccontare, non ho trovato il risvolto della medaglia: la speranza, la possibilità.
E voi? Lo avete letto? Che cosa ne pensate?
Proprio durante il suo primo bagno in piscina...
Povero Gatsby!
Questo l’incipit della storia:
"Quand’ero più giovane e indifeso, mio padre mi ha dato un consiglio che ho fatto mio da allora. «Tutte le volte che ti viene da criticare qualcuno», mi ha detto, «ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu». Non ha detto nient’altro, ma siamo sempre stati insolitamente comunicativi in modo riservato, e capii che intendeva molto più di questo. Di conseguenza, tendo a evitare ogni giudizio, un’abitudine che mi ha fatto incontrare molti tipi curiosi e reso vittima di non pochi inveterati scocciatori."
A presto
Isabella Pojavis
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